l’uso professionale della musica come strategia di intervento in contesti educativi sanitari e quotidiani, con individui, gruppi, famiglie o comunità che aspirano a migliorare la propria qualità della vita, aumentando il benessere fisico e psicologico e soddisfacendo esigenze sociali, espressive, emotive ed intellettuali.
La musica è presente nella nostra vita riprodotta da innumerevoli apparecchiature audio, in molti momenti della giornata, suoni e melodie sono presenti nel canto degli uccelli, nel mormorio del mare e in tutte le altre manifestazioni della natura. Viviamo costantemente immersi in un mare di suoni. Perché la musica è parte dell’ambiente, come lo sono i profumi, i colori, l’aria, l’acqua.
Tutti noi abbiamo comportamenti che possono definirsi musicali e tutti noi ci manifestiamo al mondo attraverso un patrimonio di pratiche specifiche che indubbiamente sono musicali.
Ognuno di noi possiede una sua Identità sonora, la sua esperienza e la sua rappresentazione musicale.
In questi anni di lavoro con gli ospiti ho avuto la possibilità di proporre e condurre diversi progetti musicoterapici, musicoterapia attiva e/o passiva attraverso percorsi semestrali di canto, oppure attraverso laboratori espressivi utilizzando lo strumentario Orff , il SongWriting, componendo e cantando canzoni scritte ed arrangiate di nostro pugno , percorsi inoltre di costruzione di strumenti musicali anche di fantasia, riciclando materiali di ogni tipo. Le attività sono sempre state molto apprezzate dagli ospiti e partecipate. Prima della pandemia, perché c’è un tempo prima ed uno dopo, il nostro percorso era incentrato sul canto e contestualmente, con alcuni degli ospiti, abbiamo fondato un gruppo musicale: “The surprice Box”. Costituito quasi interamente da ospiti delle strutture, (strutture dove svolgo il mio lavoro conduttore di laboratorio di musico-terapia) grazie alla loro capacità e all’impegno profuso nelle prove il gruppo è riuscito a partecipare ad un concerto di piazza (“Festa della musica” , San Salvatore Telesino 2018) e ad esibirsi diverse volte nei pub della zona, riscuotendo un buon successo ma soprattutto attraverso queste esperienze siamo riusciti a dare senso al nostro duro lavoro portandolo finalmente fuori dalle nostre stanze e tornado poi carichi di entusiasmo e progetti.
Che la musica abbia un enorme influsso nell’ esistenza umana e cosa più che nota. In piena pandemia, al di là della cultura e delle usanze nei singoli paesi nel mondo, abbiamo potuto osservare come da balconi, terrazzi, finestre, essa ci è stata indispensabile per smaltire ed incanalare paure, angoscia liberando energie, in quel momento represse, e comunicando al mondo intero solidarietà e voglia di vicinanza, desiderio di socialità. Uno strumento la musica che ancora una volta ha unito ciò che la pandemia stava invece dividendo: Le PERSONE.
Raffaele Morgillo, socio lavoratore Coop. Soc. “Centottanta”
Conduttore di laboratori di Musico-Terapia
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